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Parco archeologico di Brancaleone Vetus

Giugno 4, 2018 By Cultura, Storia Comments Off
Brancaleone Vetus, oggi disabitata ed abbandonata, è l’abitato originario di Brancaleone odierna.
L’antico nome era “Sperlonga”.
Situata su di un promontorio di arenaria è un esempio di architettura classica basiliana, architettura costretta da esigenze difensive ad avere una visuale completa della vallata sottostante.
Anche se la costruzione risale ad anni precedenti, il completamento dell’insediamento risale circa all’anno 1000 d.c.
L’abitato venne successivamente abbandonato a seguito del tragico terremoto del 1783 che interessò buona parte della Calabria.

Cascate San Nicola – Caulonia

Giugno 3, 2018 By Natura Comments Off
Oasi “LE CASCATE” di S.Nicola di Caulonia
Raggiungendo l’oasi “Le Cascate ” della fiumara Allaro di San Nicola di Caulonia si rimane affascinati dalla bellissima natura incontaminata di boschi misti (Abeti, Pini, Larici, Castagni, Faggi, Querce e molti altri), ruscelli, ma anche i massi giganti .
Questi massi fanno da sponda al fiume e dove nel letto di quest’ultimo sono cresciuti maestosi alberi.
Risalendo l’Allaro si passa dai tragitti con oasi naturali e tranquilli laghetti, a vere e proprie avventura nell’acqua, con attraversamenti a nuoto controcorrente, tra paesaggi nascosti e soavi melodie regalate da scroscianti cascate.

Cascate del Marmarico – Bivongi

Giugno 3, 2018 By Natura Comments Off
Le cascate del Marmàrico sono le cascate più alte della Calabria e dell’Appennino meridionale, alte 114 metri.Si trovano nell’alto corso della fiumara Stilaro, al vallone Folea. Il luogo circostante ha l’omonimo nome della cascata, e al di sotto di essa si trova un piccolo laghetto. Si trova nel territorio del comune di Bivongi (RC). Dal 6 settembre 2011 sono state inserite tra le “meraviglie italiane” di carattere turistico-culturale. La Cascata si può raggiungere da Bivongi nel primo tratto a bordo di fuoristrada disponibili presso Contrada Perrocalli Bivongi dove il Ristorante La Vecchia Miniera si occupa anche dei trasferimenti da e per le cascate. In 20 minuti circa si raggiunge il punto più vicino alle cascate raggiungibile in auto, da qui, si prosegue per il secondo tratto a piedi seguendo il percorso del Folea.

Eremo di Santa Maria della Stella

Vi si accede scendendo una lunga scalinata (62 scalini) scavata nella pietra. Nel santuario si trovano, oltre alla statua della Madonna, i dipinti con l’Immacolata Concezione, la Santissima Trinità, l’adorazione dei pastori. Di particolare interesse il frammento di un affresco di arte bizantina, raffigurante santa Maria Egiziaca che riceve l’eucaristia dal monaco Zosimo. L’affresco si ritiene sia del X-XI secolo, per la particolare caratteristica delle ciocche disordinate della capigliatura della santa; il raffigurare poi una santa anziché un santo, fa pensare che vi sia stato per un certo periodo un eremitismo femminile. All’interno della grotta vi sono rappresentazioni della Trinità, di Cristo, dell’Arcangelo Michele e la pietà.

Gastronomia – Lo Stocco di Mammola

Lo stocco di Mammola è un piatto tradizionale calabrese risalente a molti secoli fa. Anticamente era considerato il mangiare dei poveri, infatti i contadini lo consumavano e lo offrivano ai braccianti in occasione dei lavori duri nella campagna poiché lo stoccafisso era ed è considerato un alimento ad alto valore energetico; ancora oggi in tutta la Locride ma in particolar modo nella cittadina collinare di Mammola, viene conservata questa tradizione.
La tradizione diffusa nella Locride vuole che le famiglie consumino lo stocco durante il Venerdì santo e la vigilia di Natale. Altra tradizione locale è quella di usare lo stocco come regalo, derivante dall’usanza di molti emigrati che, al rientro dalle ferie, portavano lo stocco sia per regalo che per consumo personale. Degna di nota è la la sagra tradizionale dello stocco che si svolge, dal 1978, il 9 agosto nell’antico borgo di Mammola.

Gerace – I borghi più belli d’Italia

Nel 2015 conquista il 7º posto tra i 20 borghi più belli d’Italia.
La cittadina, che conserva ancora oggi un’impostazione e un fascino medievale, si trova all’interno del Parco nazionale dell’Aspromonte. Il centro urbano, in particolare il borgo antico, è ricco di chiese, palazzi d’epoca e vani, un tempo abitazioni o botteghe, scavati direttamente nella roccia. Vi si possono ammirare il castello, la cattedrale, la chiesa di San Francesco, una serie di piccole chiese probabilmente di origine bizantina oltre a numerose costruzioni civili di varie epoche e stili architettonici.
Dalla sua posizione arroccata, Gerace gode di un’ampia e panoramica visuale su gran parte del territorio della Locride.
Da non perdere assolutamente un assaggio della famosa granita in Piazza del Tocco, una vera specialità locale.

Antico Borgo di Caulonia

L’origine del nome dell’odierna Caulonia risale all’antica Kaulon, le cui rovine si è poi scoperto si trovano presso il sito marino del comune di Monasterace. Ma un tempo si supponeva che fosse questo il sito archeologico della greca città. Secondo la tradizione, Kaulon, situata nei pressi di Punta Stilo, era stata fondata dagli Achei. Fu conquistata e poi distrutta da Siracusa nei primi decenni del IV secolo a.C. I suoi abitanti vennero deportati nella patria dei conquistatori e il suo territorio venne annesso a quello di Locri. Al tempo di Strabone la città era deserta. L’odierna Caulonia, nota dall’anno Mille, prima dell’Unità d’Italia si chiamava Castelvetere. Caulonia è situato su un’altura di 300 metri. Il territorio del comune parte dal mare, passando per zone collinari, fino a toccare i monti delle Serre: è il terzo comune per estensione più grande della Provincia di Reggio Calabria dopo la stessa Reggio Calabria e San Luca. Sulle Serre raggiunge un’altezza massima di 1241 metri e qui troviamo una flora ricca di lecci, castagni, abeti e pini. Degradando verso la collina troviamo la tipica macchia mediterranea, mentre sulla costa il terreno argilloso si presenta da una parte e con agrumeti dall’altra.

Castello Svevo dei Principi Carafa

Il Castello è situato su un promontorio roccioso a 104 m.s.l.m. e sovrasta l’intero paese. Fondato in periodo normanno da Gualtieri De Collepietro, successivamente la proprietà passò alla famiglia Ruffo per diverse generazioni, poi a Galeotto Baldaxi (il Baldassino o Bardassino delle cronache), un personaggio noto per le sue imprese militari durante la guerra di re Alfonso. In seguito, al marchese di Crotone Antonio Centelles e, infine dal 1479 al 1806, alla nobile famiglia Carafa della Spina, dalla quale è stato in parte rimaneggiato e restaurato. Questo edificio monumentale, potente nella sua struttura, costituì un’inespugnabile baluardo, resistendo agli assalti del corsaro turco Dragut Pascià, nel 1553. Può essere raggiunto facilmente anche a piedi dal Park Hotel Roccella. Arrivati nella piazza principale della cittadina, seguire le indicazioni verso l’antico borgo di Roccella.

Tempio di Kaulon – Monasterace

Secondo la tradizione, il nome della città deriverebbe dal nome del suo fondatore, Kaulon, figlio dell’amazzone Clete. Il mito vuole che, dopo la guerra di Troia, gli Achei guidati da Tifone di Aegium sbarcarono sulle coste della Calabria e, con l’aiuto dei Crotoniati, distrussero il regno di Clete. Solo suo figlio Kaulon si sarebbe salvato e avrebbe ricostruito la città. Secondo Strabone, invece, il nome della città deriverebbe da aulonia, vallonia, cioè valle profonda. Francesco De Sanctis[4], lo farebbe derivare piuttosto dalla parola kaulos, ovvero fusto, tronco. La ricerca archeologica individua nell’VIII secolo a.C. il periodo di fondazione di Kaulon, mentre l’influenza crotoniana, corrispondente al periodo di massimo splendore, è databile al VI secolo a.C. Dista circa 21 km dal Park Hotel Roccella e se non muniti di mezzo proprio, i nostri clienti, possono richiedere alla reception informazioni per l’eventuale noleggio di auto o scooter per raggiungere questa meta.